LiMaPo, ovvero, Lisbona, Madeira e Porto
Un giro ad anello sui cieli del Portogallo per visitare questa piccola perla dell’atlantico e approfittarne per fare quattro passi in queste due città, simili ma profondamente diverse.
Per Madeira non ci sono voli diretti dall’Italia bisogna per forza passare da una delle 2 principali città portoghesi per arrivarci allora, visto che uno scalo andava fatto, perché non approfittarne per visitarle entrambe sfruttando ogni singola tratta? Quindi ecco il piano, Lisbona, Madeira e Porto, abbreviato LiMaPo! Sembra quasi il nome di un frutto tropicale.
Iniziamo il nostro viaggio da Lisbona e se la prima foto di questa pagina è la bandiera del Portogallo la seconda non può che essere il dolce più tipico di questa nazione, il Pastel de nata, piccoli cestini si sfoglia ripieni da una crema pasticcera cotti al forno, ottimi, con un solo difetto, creano dipendenza!
Iniziamo il nostro giro con una visita al Castello di São Jorge da cui godere di una bellissima vista su tutta la città.
Tipico abitante del castello, aggirandovi tra le mura incontrerete parecchi pavoni intenti a svolgere la loro principale attività, pavoneggiarsi ed emettere versi a volume notevole.
Questi piccoli tram iconici della città di Lisbona si inerpicano tra le strette e ripide vie cittadine con noncurante agilità e devo dire che i conducenti li governano anche a velocità sostenuta, farci un giro magari non nelle ore di punta è più che gradevole.
Svegliarsi presto la mattina, soprattutto in giornate come il sabato o la domenica, consente di visitare angoli particolari in totale tranquillità.
Vista del Ponte 25 de Abril
Una tranquilla Praça do Comércio
Approfittando della quiete mattutina una troupe aveva colonizzato Arco della Rua Augusta per girare un video di alcune artiste Coreane di KPOP a me del tutto sconosciute, questo potrebbe iniziare a denotare la mia età.
La Torre de Belém, se volte entrarci preparatevi a fare un po’ di coda, a me è bastato farci un giro sull’esterno.
Passeggiando lungo le sponde del fiume Tago si arriva al Monumento alle Scoperte, dedicato alle imprese di Enrico il Navigatore.
Il Monastero dos Jerónimos, entrarci richiede tempo e caparbietà, la coda è lunga e tutta da fare sotto il sole, ne vale la pena?
Se avete una mezza giornata in più prendete il treno da Lisbona e andate a Sintra, ci si arriva in circa 1 ora, e andate a visitare la Quinta da Regaleira, un grande parco che per le costruzioni e gli spazzi mi ha vagamente ricordato l’atmosfera del Sacro Bosco di Bomarzo.
All’interno del parco si trova il Poço Iniciàtico, un pozzo che scende con una scala che si avvita su se stessa per circa 30 metri, un luogo particolare che non vi deluderà.
Alcuni dettagli nelle strade che salgono al quartiere del Bairro Alto.
I gatti e il loro personalissimo concetto di comodità.
L’Elevador da Bica, consente di arrivare al Bairro Alto risparmiandosi qualche salita ma è giunto il momento di salire ancor di più e volare verso la prossima tappa.
Eccoci a Madeira, piccola isola sub tropicale in mezzo all’oceano atlantico
Dopo qualche giorno in una città metropolitana il miglior modo per svuotare la mente dai rumori urbani è quella di fare un bel hiking, ci dirigiamo quindi verso Ponta de São Lourenço.
Qui la sensazione di essere su di un’isola in mezzo all’oceano si percepisce perfettamente, nei punti più esposti il vento è possente, l’aria fresca ti spinge e i colori intensi delle acque ti riempiono gli occhi.
Madeira è frequentata da queste lucertole di colore grigio che raggiungono anche ragguardevoli dimensioni e non sono quasi per nulla intimorite dai passanti.
Su quest’isola si coltivano banane quindi perché non farsi un giro all’interno di una di queste piantagioni? Iniziamo la Rota da Banana.
Il percorso è formato da alcuni piccoli sentieri che attraversano le piantagioni, gli scorci vista oceano sono riconcilianti e, lungo il percorso, capita di trovare cassette di banane in vendita con a lato un cestino dove lasciare i soldi dell’acquisto, vedere questa fiducia nell’umanità mi commuove sempre un po’.
Banane molto giovani che stanno uscendo dal loro bozzolo di foglie, probabilmente tutto ciò ha un nome specifico, in questo momento le banane hanno anche un fiore attaccato alla loro estremità.
Silenzio, onde e vento.
All’estrema punta ovest dell’isola troviamo la Teleferica per Achadas da Cruz che in 5 minuti consente di scendere in questo piccolo villaggio quasi deserto, la particolarità risiede nel fatto che questa è una delle funicolari più ripide al mondo.
Arrivati in fondo al precipizio, siamo scesi di circa mezzo chilometro in 5 minuti, si può fare una passeggiata lungo la costa godendo del panorama incontaminato cullato dal suono dell’oceano.
Poco lontano da Funchal, capitale di Madeira, c’è il Cristo Rei.
Al centro di Funchal c’è il Mercado dos Lavradores, un mercato tradizionale che era per i lavoratori ed ora è solo per turisti, prezzi elevati anche rispetto ai negozi in giro nella zona, però questi banchi di frutta colorata sono un bel colpo d’occhio.
Le porte colorate lungo le vie del centro.
Giocatori di carte al parco, chissà se le buone abitudini dei nostri equivalenti connazionali sono rispettate anche qui quando il gioco prende una brutta piega…, bello vedere come paese che vai, usanza che ritrovi.
A Funchal c’è una funicolare per arrivare nella parte alta della città, Monte.
Qui troviamo i Jardim Monte Palace Madeira, un bellissimo giardino botanico con inserti in stile orientale dove passeggiare e rilassarsi circondati da piante e fiori.
E, sempre a Monte, per chi volesse ci si può fare un giro su questi cesti di vimini forniti di pattini che, guidati con una tecnica un po’ particolare, percorrono circa 2 Km in discesa tra le strade della città.
Particolare sicuramente, io passo.
L’isola di Madeira è caratterizzata da importanti dislivelli e in alcune zone si può salire fino a 1800 metri slm, nella zona ovest c’è la foresta di Fanal che si trova a circa 1200 metri sul mare, un luogo incontaminato patrimonio UNESCO piena di alberi secolari dalle forme davvero particolari e dove è possibile percorrere sentieri che si immergono tra le fronde della foresta in un’atmosfera davvero da libro.
Ma la particolarità più famosa di questa foresta è che se si trova la giornata giusta partirete dalla costa dove splende il sole e ci sono 25 gradi e arriverete qui con 11 gradi e l’umidità dell’oceano che condensa creando una fitta coltre di nebbia che vi farà sentire immersi nei toni di un film fantasy dove le forme particolari degli alberi sembreranno ancora più evidenti evidenziate dal pallore della nebbia.
Così dopo esservi persi in questo bosco dai toni così effimeri vi troverete ad osservare alberi che sembrano danzare insieme al vento che sposta i banchi di nebbia rendendo il panorama circostante sempre diverso.
Un abitante autoctono della foresta.
Tornando verso l’oceano troviamo le Piscinas Naturais do Seixal, delle formazioni rocciose che formano, con qualche piccolo aiutino, delle piscine naturali attaccate all’oceano dove le onde, quasi, non arrivano ed è possibile bagnarsi anche se la temperatura da Aprile non era proprio il massimo.
Mai viste così tante piante grasse attaccate alle rocce vulcaniche.
La Ribeira do Inferno vicino a Sao Vicente, una gola ricca di vegetazione osservabile da una vecchia strada in disuso dove la natura, poco per volta, sta riconquistando il suo territorio.
Porto e le sue case dalle facciate colorate, decorate e particolari, qualcuno in questa foto ha anche notato un gatto.
Vista da una delle finestre del Palácio da Bolsa che vi consiglio vivamente di visitare.
I gatti e il loro personalissimo concetto di comodità, parte seconda.
Le sponde del Duero, un angolo pieno di vita.
L’imponente e suggestivo Ponte Dom Luís I.
La vista dei tetti della città dominati dalla Torre dos Clérigos.
L’affascinante Capela das Almas tutta decorata cui famosi azulejos, particolare il nome del negozio che si trova lì sull’angolo, sarà un caso?
Veduta dalla Torre dos Clérigos.
Chissà chi sta pescando di più.
Il tumultuoso oceano sulle coste di Porto.
Surfisti sul calar della sera.
E mentre il sole cala e le ombre si dissolvono anche questo viaggio volge al termine, resta però impresso in quei ricordi che entrano a far parte di te, diventano te, cambiandoti un passo per volta.