Quattro passi in Giappone
Un paese che stupisce, prima che per i luoghi, per la sua cultura, la sua organizzazione ed il suo fantastico cibo.
Il Giappone è un paese che, in qualche modo, gli italiani conoscono da sempre abbastanza bene, vuoi perchè siamo cresciuti guardando dei cartoni animati made in japan ma anche perchè le nostre città brulicano di negozi che vendono cibo od oggetti giapponesi.
Quello che stupisce, e tanto, è la cura per le cose, le città sono pulite, organizzate, sicure, tutti fanno quel che devono fare e cercano di farlo nel migliore dei modi; non senti gente urlare, sbraitare al telefono o comportamenti incivili, tutti sono gentili, o almeno lo sembrano. Insomma un paese che stupisce nonostante ciò che già sappiamo.
P.S.
Il sushi si trova meno di quel che si possa pensare ma, quando lo si prova, si capisce che ci hanno sempre preso in giro qui da noi.
Cominciamo questo viaggio da Tokyo e dal suo bellissimo santuario scintoista Meiji che ci accoglie con il Torii, questo tipico portale che indica l'ingresso ad un area sacra.
Prima di entrare in un santuario vi sono questi punti in cui lavarsi mani e bocca, un modo per purificarsi prima di accedere al santuario.
Nei templi è possibile appendere queste preghiere, ogni tempio ha un suo stile caratteristico per queste piccole tavolette.
In questo santuario è possibile assistere a matrimoni tradizionali.
E dopo la serenità del tempio Meiji e del suo giardino un bagno di folla intensa ci stava ed eccoci a Takeshita Street, strada affollatta soprattutto da turisti e govanissimi giapponesi in cui si può trovare davvero di tutto.
Questo è il Shinjuku Gyoen National Garden, un bellissimo parco con moltissime varietà di alberi, compresi tantissimi ciliegi.
Hanami, questo termine giapponese indica il godere della bellezza data dalla fioritura primaverile e, devo dire, i giapponesi lo fanno proprio con dedizione.
La Tokyo Tower.
Camminanado tra la Tokyo Tower ed i giardini imperiali, circondati da palazzi altissimi e da strade larghe d'improvviso, su un lato, si trova l'Atago Shrine steps, una ripidissima scalinata che conduce ad un tempio e, leggenda vuole, che il salire questa scalinata porti fortuna nella vita, nel dubbio meglio fare queste scale.
Se la salita dava l'idea di essere ripida la discesa non lascia dubbio alcuno...
Ed ecco il palazzo imperiale alla minima distanza da cui è possibile osservarlo.
Con il suo intoccabile e perfetto giardino.
Mi ricordo bene da bambino scene così nei cartoni animati giapponesi che erano molto più vecchi di me e rivedere dal vivo quelle scene sembra davvero strano.
Se c'è un Torii dovrà anche esserci un tempio...
Ed eccolo un tempio realizzato all'interno di una cava, qui siamo a Kamakura nell'area del tempio di Hasedera.
Il grande Buddha di Kamakura.
Questa bellissima strada, Wakamiya oji, ci conduce all'ultima tappa qui a Kamakura, il santuario Tsurugaoka Hachiman.
Tokyo è una città sempre viva, questo è il quartiere di Shinjuku, una zona piena di negozi, ristoranti e locali. Il bello è il totale senso di sicurezza che si ha passeggiando a tutte le ore del giorno e della notte, infatti il Giappone ha un tasso di criminalità davvero basso.
Se volete sentirvi dentro un cartone animato con tanto di musichette tipiche, trovare negozi di modellini e fumetti manga o gadget super tecnologici il quartiere di Akihabara a Tokyo fa per voi.
Questa è una delle tante ragazze dei Maid Cafè che in questa zona cercano clienti da attirare nei locali in cui lavorano.
Questa è una strada secondaria di una zona non troppo vicina ai giri turistici, vi invito a notare la pulizia della strada, la totale assenza di cartacce o imperfezioni, passeggiando per le strade giapponesi avevo molto spesso la sensazione che le strade fossero state realizzate da pochi giorni per quanto fossero perfette e pulite; ecco, la pulizia è una delle cose che più mi ha lasciato senza parole in questo paese. </br> P.S. Nei luoghi pubblici giapponesi non esistono i cestini dei rifiuti, tutti hanno un sacchetto con la spazzatura da portare in casa o hotel.
I baracchini di street food sono fantastici sia per quello che preparano, in questo caso spiedini di calamaro, ma, soprattutto, per le loro insegne!
I giapponesi adorano far crescere gli alberi sotto il loro totale dominio, anche se, in questo caso, forse hanno anche esagerato...
Contrasti, la moderna Tokyo SkyTree in mezzo agli edifici del tempio Sensō-ji.
La giornata è molto limpida quindi la tentazione di salire a vedere il panorama da 350 metri d'altezza è tanta.
e infatti eccoci qua sù.
Scende la sera e, con questa vista sulla città che pian piano si illumina, salutiamo Tokyo.
Dopo la megalopoli eccoci qui in una piccolissima cittadina in mezzo alle montagne nella prefettura di Nagano, Yamanouchi, una zona termale dove si trova lo Snow Monkey Park.
Qui ho alloggiato in un Ryokan tradizionale con tanto di pavimento in tatami, porte scorrevoli e finestre interne con la carta al posto del vetro.
La cittadina è un continuo scorrere di acqua termale bollente che si riversa nei tradizionali bagni pubblici o in vasche all'aperto come questa che servono per immergere e rilassare i piedi.
L'acqua è talmente calda che vi si possono cuocere lentamente anche le uova.
Andando verso il parco si vedono zone in cui vi sono sfiati di vapore e parecchio sentore di zolfo.
E qui, in mezzo a queste montagne, c'è un piccolo parco dove è possibile osservare davvero da vicino il macaco giapponese.
Non avevo mai visto da vicino delle scimmie in natura e la varietà e la profondità dei loro sguardi mi ha lasciato davvero senza parole.
Senza contare che anche le loro espressioni facciali sono decifrabili abbastanza facilmente :)
Torniamo in città e il tombino ci ricorda che qui anche le scimmie fanno il bagno nelle vasche termali quindi è il momento di provarlo a mia volta e si, l'acqua era davvero BOLLENTE!
Lasciata la prefettura di Nagano eccoci nella piccola e molto accogliente Kanazawa e questo è il suo quartiere Higashiyama Higashi Chaya District in cui è possibile visitare anche una tradizionale abitazione dove viveva una geisha.
Nel giardino Kenroku-en, nei pressi del castello di Kanazawa, è davvero uno splendido posto per passeggiare e quello che a prima vista può sembrare un prato è in realtà un curatissimo tappeto di muschio.
Kyoto e il suo quartiere di Gion dove passeggiare alla sera è davvero particolare e, spesso, si incontrano delle geisha in giro con il loro passo svelto per sfuggire gli sguardi e gli obbiettivi dei turisti.
Altro che i nostri food delivery, questo sfrecciava su questa vecchia bici in mezzo al traffico portando in una posizione tutt'altro che comoda, quel vassoio.
Entriamo nella famosissima foresta di bamboo di Kyoto.
Un mare di gente davvero infinito ma giustificato dalla particolarità di questo luogo.
E dopo la foresta di bamboo non poteva mancare il santuario di Fushimi Inari-taisha, dove i Torii in quantità non sono solo questi piccini.
Il percorso di questi Torii si snoda intorno ad un piccolo monte e sono davvero tantissimi di ogni dimensione, anche qui c'è tantissima gente ma salendo un po', lungo il percorso, si riescono a trovare zone un po' più vuote dove godersi questo spettacolo.
Una particolare e viva scalinata all'interno della stazione di Kyoto.
Vista della stazione dall'undicesimo piano; qui in Giappone le stazioni sono dei posti bellissimi, pieni di negozi e luoghi dove mangiare, luoghi da vivere pulitissimi e dove trascorrere magari una serata uggiosa.
Il tempio Chion-in, una struttura lignea davvero imponente.
Non so se avete notato ma, qui in Giappone templi e santuari sono tutti legati alla presenza di scalinate, quindi se venite da queste parti preparatevi, ci sarà da salire!
Il Kinkaku-ji nella sua versione foto-cartolina
Lo stesso tempio in versione foto-realtà, anche qui un mare di gente, Kyoto è stata forse la città più turistica di tutto il mio tour.
Il tempio Ryōan-ji ha al suo interno questo antico giardino zen che è formato solo da sassolini chiari rastrellati e 15 pietre.
Anche i mercati giapponesi mi hanno notevolmente colpito, nonostante siano spesso affollati e vi si venda moltissimo cibo, compreso pesce di ogni tipo, sono luoghi perfettamente puliti e privi di cattivi odori, miracoli made in japan...
I takoyaki, tipiche frittelline rotonde fatte in questa piastra tipica con all'interno pezzetti di polipo.
Altri particolari street food.
Transenne per lavori, da notare anche le barriere con gli alberelli disegnati visto che eravamo lungo un fiume con del verde, inutile dire quanto fosse ordinata e pulita la zona del cantiere e i macchinari.
Ed eccoci nella città di Nara.
Con il suo parco in cui i cervi girovagano serenamente in mezzo alla gente.
Qui siamo all'esterno del Tōdai-ji, il tempio che ha all'interno il grande Buddha di Nara e nel giorno in cui sono stato, il 2 maggio, vi erano particolari festeggiamenti.
Osaka, girovagando per le strade ci imbattiamo in questa fiera cittadina in cui i turisti sono pochissimi ed è bello immergersi in qualcosa di così locale.
Giochi per bambini particolarmente vintage.
E questo è il giochino di pescare dei pesci in una vasca usando questa palettina di carta, visto e rivisto in mille cartoni animati da bambino.
Il grande castello di Osaka.
Ad Osaka sono rimasto piacevolmente sorpreso percorrendo Mido-suji street e trovandomi davanti ad un vero e proprio museo a cielo aperto
In fondo a Mido-suji street si trova la zona di Dōtonbori, zona dove passeggiare ed assaggiare ad ogni passo qualcosa, un vero tempio dello street food giapponese.
Un aereo sfreccia in mezzo a dei palazzi ricordandoci che il nostro tour è ormai concluso...
e questo tramonto urbano è il miglior modo per salutare un paese che mi ha lasciato molto più di quel che si può mostrare o descrivere con immagini e parole.